Durata: 2 giorni, 48 ore
Gradara e Fiorenzuola di Focara, Marche, Italia
Siamo partiti dalla Romagna (sempre io e l’ormai inseparabile Andrea) un sabato mattina con destinazione Marche.
L’idea, per questa seconda estate pandemica, era rimanere vicino a casa e visitare posti non troppo turistici. Fare un po’ di mare e un po’ di trekking, mangiare bene e non ritrovarci in mezzo alla folla di gente.
E così, in qualche modo, è stato.
La sensazione del primo giorno di vacanze è indescrivibile, soprattutto se hai la possibilità di prendere stradine secondarie. Si, perchè erano giorni trafficati nelle autostrade quindi abbiamo allungato il viaggio passando dalle colline romagnole.
Non potevamo fare tutta una tirata quindi, dopo cento foto ai campi che cambiavano colore ci siamo fermati a Frontino.
Frontino è un borghetto come tanti: piccolino, con le case del centro storico in pietra, un tabaccaio che fa anche da minimarket e una vista pazzesca sul paesaggio tra Marche e Romagna. Però, a differenza degli altri borghetti, non ha negozi turistici e continua ad essere abitato. Infatti la cosa che salta all’occhio è che le case sono molto curate, con le persiane aperte ma soprattutto con le chiavi insilate nella toppa. Eh si, è così. L’impressione è che non voglia nemmeno essere come gli altri borghi. Per questo non si vedono cartelli di sagre ma soltanto del “Festival Internazionale degli Spaventapasseri”! Gli spaventapasseri ti accompagnano effettivamente per tutta la visita: c’è “L’artista de strada”, il “Corona… vai!”, “El Pensionat”, “La Sora Padella”…
La sosta a Frontino si è conclusa nel migliore dei modi: aperitivo nell’unico bar aperto, quello del hotel ristorante La Rocca dei Malatesta. Avevamo delle aspettative molto basse e invece, anche qui siamo stati stupiti con birra artigianale accompagnata da patatine, olive e crostini con l’olio aromatizzato al limone. Ci hanno fatto pagare solo la birra, quindi noi gli abbiamo comprato l’olio. Olio al limone a cui non daresti una lira e invece…
Ci siamo rimessi in macchina perchè, prima di sera, dovevamo ancora fermarci a Gradara.
Cosa si può dire di Gradara? La cinta muraria è conservata benissimo, è imponente. E’ uno di quei posti affascinanti che ti fanno viaggiare con la fantasia, immaginando storie di cavalieri e di dame…
Peccato che poi siamo entrati in paese e siamo rimasti disgustati dalla quantità di negozi turistici estremamente pacchiani e di bar/ristoranti “acchiappa turisti” con le foto dei piatti giganti fuori dal locale. Ci siamo quindi buttati sull’esterno, sulla “passeggiata degli innamorati” dove non c’era nessuno e abbiamo potuto girare intorno alla rocca e gustarci il parco e le mura.
Non ci siamo abbattuti, abbiamo voluto dare un’altra chance a Gradara e per risollevare la nostra opinione sulla città siamo entrati dentro alla Rocca, una delle dimore dei Malatesta. E abbiamo fatto bene. L’interno è ricostruito talmente bene che sembra che in quei letti ci abbiano dormito la notte prima. Inoltre, sembra che sia proprio questo il posto che avrebbe fatto da sfondo all’amore tra Paolo e Francesca citati da Dante nel V° canto della “Divina Commedia”. Nel castello, dopo che venne passato alla famiglia Sforza, visse anche Lucrezia Borgia. E i miei cenni storici finiscono qui.
La giornata si poteva concludere qui, trovando un bar dove fare un aperitivo e riposarsi. Invece non ci facciamo mancare niente, tiriamo la corda fino a quando si spezza, come in questo caso. Se non ricordo male, intorno alle 17, siamo andati a cercare la spiaggia di Fiorenzuola di Focara. Se passi la tua vita tra la costa romagnola e quella toscana non pensi minimamente che il mondo, poco più in là di Rimini, sia così diverso da quello che conosci bene. Cioè qualche passo nella pineta e poi la spiaggia. E invece… E INVECE 15 TORNANI IN DISCESA CHE SI SONO RIPROPOSTI ANCHE IN SALITA!
Paesaggio stupendo, per carità, sapevamo che la spiaggia ce la dovevamo un po’ conquistare ma non eravamo pronti per questo. Non il primo giorno. Più volte ho pensato di dormire lì. I ragazzini ci superavano con le tende da campeggio, il sacco a pelo e io non capivo… loro invece avevano capito tutto! Sarebbero tornati in su il giorno dopo! Il promontorio a quell’ora aveva dei colori caldissimi. La spiaggia però era ancora lontana. Le barche ancorate non troppo distanti dalla riva… ho pensato di chiedere anche a loro un passaggio. Dopo moltissime lamentele da parte mia e 15 tornanti siamo arrivati alla spiaggia. Siamo stati un po’ lì a riposarci e a gustarci il nostro primo mare marchigiano. Per la salita abbiamo comprato due birre al baretto della spiaggia così, per spezzare il percorso. Si, c’era un furgoncino-bar al quale ho chiesto un colloquio di lavoro solo per poter risalire con loro. Erano al completo.
Distrutti e sudati abbiamo fatto un giro nel paese di Fiorenzuola di Focara. Il paese è piccino, con una vista stupenda sul parco. E poi era l’ora del tramonto, quando il sole diventa rosso all’orizzonte.
Tornerei alla spiaggia? No. Tornerei nel paesello? Si.
A cena siamo stati in un ristorante qualsiasi di San Giovanni in Marignano, il paese nel quale pernottavamo, in provincia di Rimini, ma in una posizione strategica per visitare la parte settentrionale delle Marche.
Il dopo cena è stato coronato con una passeggiata in centro tra i banchi del mercato dell’antiquariato. Ero euforica! Erano anni che non vedevo un mercatino così carino, tra mobili antichi, Barbie d’epoca, bicchierini ecc. E poi, a fine serata abbiamo trovato l’ attività più romagnola che c’è: le bocce! Anzi, gli anziani che giocano a bocce!
Per i primi tre giorni in zona ci siamo appoggiati alla Dimora del Mugnaio, un vecchio mulino che è diventato un accogliente B&B, aperto nel 2019, poco prima del lockdown. Gli host sono Paola e Luigi che ci hanno intrattenuto e coccolati fino al giorno della partenza. Ci siamo sentiti parte della loro famiglia. Anche perché Paola ha una parlantina… diciamo che non è avida di dettagli tanto che la mattina è meglio di un doppio caffè! Il B&B è curato nei minimi particolari, sono riusciti a mescolare in maniera efficace i mobili antichi a quelli moderni, si percepisce in ogni dettaglio l’amore che Paola e Luigi hanno per la loro casa.
Ah, e Paola fa delle torte gustosissime che mi mancano un casino. Anzi, Paola, se mi leggi mandami una crostata!
Tornerei a pernottare qui? Decisamente si. Anche perché pensano di costruire la piscina… Mi aspetto l’invito!
Tornare in questa zona per:
- fare tutto un po’ più con calma
- vedere Sassocorvaro e Sant’Agata Feltria
- vedere l’Eremo dei Frati Bianchi
- vedere il Tempietto di Valadier
- insomma, vedere tutto l’entroterra!
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